NEL BENE E NEL MALE, L`ESEMPIO ARRIVA SEMPRE DALL`ALTO


Napoli e Juve, tra polemiche che non fanno il bene del calcio
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Napoli, 05/04/2014 -


La recente querelle tra la famiglia De Laurentiis, la Juventus e Beppe Marotta, scoppiata dopo la partita persa dalla Juventus a Napoli, ci fa pensare come questo mondo del pallone sia così legato a interessi di parte tali da dimenticare il senso etico e oggettivo dell’opinione. Come tutti sanno, l’a.d. della Juventus Beppe Marotta ha dichiarato in diretta TV queste frasi: “Ci ha dato fastidio l’eccessiva euforia dimostrata dal Napoli: sembra fosse l’euforia tipica di una squadra di Provincia”. Veemente la reazione di Luigi De Laurentiis, figlio del presidente Aurelio, che ribatte: “ Marotta, grande ignorante! Confonde il cuore di una città unica come Napoli per un’euforia da Provincia”. Parole e polemiche che non fanno bene al calcio e al suo ambiente. Noi ci schieriamo da sempre con l’onestà intellettuale, e cioè nel riconoscere la sconfitta come momento per dimostrare la propria superiorità nell’oggettiva analisi in cui si afferma che l’avversario ha vinto perché in quella determinata partita è stato superiore: punto! Pensiamo dunque che, nello specifico, la Juventus avrebbe dovuto dare atto alla sconfitta a prescindere dall’euforica reazione di una Napoli che, dopo aver battuto meritatamente la prima della classe, ha festeggiato come un evento da scrivere negli annali del calcio partenopeo. Ci sembra assolutamente legittimo l’orgoglio dei napoletani e non è certo offensivo esultare di soddisfazione dopo una partita vinta con pieno merito proprio contro la grande Juve dal gioco spumeggiante. Napoli è così, la sua gente ha grande cuore. E’ forse eccessiva nell’esultare perché è tutta passione, ed è anche la rivincita da tante cose legate a problemi che talora vanno oltre un pallone che rotola in mezzo al campo di calcio. La Juventus, invece, forte del suo primato in classifica, della sua superiorità tecnica e organizzativa che dà il senso ai tanti record conquistati coi fatti e non a parole, avrebbe dovuto dimostrare quello stile voluto dalla casa Agnelli, che da sempre si riflette nella sua lunga e leggendaria storia. E’ stato davvero peccato, cadere nel tranello della polemica squallida da cortile, non è da Juventus. La Vecchia Signora non può ribattere alle provocazioni innescate dai rivali di turno, fa parte del gioco e della storia del pallone a livello mondiale. Ma i fatti sono quelli che contano, a discapito della futilità delle parole che non dovrebbero mai  arrivare all’offesa. La Juve che si accinge a conquistare il suo terzo scudetto di fila dell’era Conte, deve sapere (ma lo sa già), che contro di lei ogni avversario gioca la partita della vita. Vincere contro la Juve è adrenalina allo stato puro, è caricarsi di quell’autostima che nessuna altra squadra in Italia ha il potere di dare a chi la batte sul campo. Questo, dovrebbe essere motivo di vanto per la Vecchia Signora del Calcio Italiano e per tutti i suoi innumerevoli tifosi sparsi in tutto il mondo. Sia chiaro, comunque, che non intendiamo stigmatizzare quello che noi reputiamo uno scivolone sulla buccia di banana, tuttavia, ci piace ricordare che la parola “rispetto”, debba essere significativa di un comportamento esemplare che società e dirigenti del calcio italiano devono dare, per essere in qualche modo emulati nel bene anche dai loro tifosi.

Salvino Cavallaro                 

Salvino Cavallaro